Segnali Social e SEO

I segnali social aiutano la SEO?

Le strategie SEO sono volte a migliorare le prestazioni e la qualità di un sito web con lo scopo di migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca. Uscire tra i primi risultati di Google, per esempio, è una vera e propria garanzia in termini di aumento della visibilità, traffico organico e conversioni.

La domanda a cui cercheremo di rispondere oggi, però, è molto precisa: i segnali social favoriscono la scalata della SERP? Detto in altri termini, parliamo di un fattore importante per la SEO o di un elemento che agisce a livello “esterno”? Scopriamolo subito.

Segnali Social e SEO

Segnali social: Cosa sono e come funzionano

Prima di affrontare qualsiasi altro discorso è importante avere le idee chiare su che cosa siano i segnali social, ovvero tutto ciò che avviene su una piattaforma circa un contenuto:

  • Like / Mi piace
  • Commenti
  • Citazioni
  • Condivisioni

Più in generale, quindi, parliamo di interazioni degli utenti nei confronti di un contenuto inerente al tuo business. Per tanto, può trattarsi di un video, di un articolo o di un PodCast, ma la sostanza non cambia. Il segnale social ti consente di vedere se gli utenti visualizzano ed apprezzano il tuo contenuto dopo che ne hanno scoperto l’esistenza, anche se il discorso non è poi così lineare come sembra, specie per quanto riguarda la SEO.

Se le tue piattaforme sono colme di follower, utenti o collegamenti falsi o poco attivi, infatti, è molto difficile che i tuoi contenuti possano suscitare interesse. Allo stesso tempo, bisogna tenere in considerazione che non è tanto la quantità dei contatti del social in questione a fare la differenza, bensì la qualità.

É esattamente come per la link building: meglio pochi backlink, ma buoni. D’altronde, è meglio ricevere un like, un commento o un tweet da un personaggio noto ed autorevole piuttosto che ottenere decine di condivisioni tra profili “invisibili”.

Questo, però, non in termini SEO. I segnali social, infatti, non sono importanti per la SEO, ed il motivo è semplice: non impattano sui fattori di ranking. Per tanto, l’utilità delle interazioni sui social tornano utili per ciò che concerne la brand awareness, nonché l’aumento della riconoscibilità del tuo brand.

Perché i segnali social non aiutano la SEO

Adesso cerchiamo di fornire una spiegazione all’affermazione delle righe precedenti. La correlazione esistente tra il numero di volte che una pagina (o un contenuto) viene condiviso non è ancora stata provata. Quello che possiamo fare, dunque, è usare la logica.

Un contenuto ben posizionato nella prima pagina di Google ha maggiori possibilità di essere condivisa tra gli utenti, anche se questa non è una formula matematica. Ma, un contenuto che viene condiviso molte volte non è detto che riesca a scalare la SERP.

Il motivo è che Google ha sempre prestato attenzione a non affidare i suoi algoritmi su elementi facilmente “manovrabili”. Ecco perché, per quanto riguarda i backlink, per esempio, il motore di ricerca non tiene in considerazione la quantità dei collegamenti, ma la qualità delle fonti dalle quali provengono.

In definitiva, le condivisioni di un contenuto sulle piattaforme social non sono nient’altro che backlink taggati nofollow. Ciò significa che non vengono tenuti in considerazione da Google, poiché la dicitura stessa “no-follow” si esprime a chiare lettere.

Per tanto, questi collegamenti non possono essere considerati come fattori di ranking, semplicemente perché non lo sono. Inoltre, bisogna tenere in considerazione che, molto spesso, sulle piattaforme social si trovano gruppi chiusi e profili privati, che per tanto non possono essere letti dal motore di ricerca.

Quali vantaggi apportano le condivisioni sui social?

Come dicevamo, i segnali social non siano essenziali per la SEO e per il posizionamento di un sito web. Tuttavia, la condivisione dei contenuti sulle piattaforme non è neanche da considerarsi un’attività inutile o nociva per il tuo progetto. Anzi, i vantaggi, specie in termini di aumento della visibilità, non mancano:

  1. Aumentano la tua notorietà agli occhi del tuo target di riferimento
  2. Aumentano la brand awareness
  3. Accrescono la fiducia dei tuoi lettori (anche se serve del tempo)
  4. Aumentano le possibilità che il tuo contenuto passi all’attenzione di più persone e, per tanto, aumentano le probabilità che venga ri-condiviso tra gli utenti

Come vedi, però, tra i vantaggi delle condivisioni sui social non rientra l’aiuto ad un miglior posizionamento in SERP. Per poter arrivare tra i primi risultati di Google, infatti, servono strategie SEO molto più mirate, studiate ed efficaci.

Proviamo a fare due esempi pratici per capire meglio ciò di cui stiamo parlando:

  1. Claudio pubblica un nuovo contenuto all’interno del blog del suo sito e poi esce per andare a lavare la macchina. L’articolo, quindi, dato che è completo e di qualità, nel corso dei giorni successivi riesce a posizionarsi bene. Per tanto, il traffico organico dipenderà sia dalla posizione che ricopre l’articolo, sia dalle ricerche correlate degli utenti.
  2. Per Giovanni si presenta la stessa scena, ma prima di andare a lavare la macchina, condivide il suo contenuto su tutti i suoi profili social. Di conseguenza, il suo post otterrà subito una buona visibilità tra i suoi contatti, mentre per il posizionamento su Google dovrà attendere gli stessi giorni di Claudio. In questo caso, quindi, il traffico organico dipende dalla qualità dei contatti che Giovanni ha sulle sue piattaforme, dalla posizione in SERP dell’articolo e dalle ricerche correlate.

A questo punto è abbastanza intuitivo capire che il contenuto di Giovanni otterrà per forza di cose più visibilità di quello di Claudio. D’altronde, passerà all’attenzione non solo degli utenti di Google, ma anche di quelli dei social. Ne deriva che l’articolo di Giovanni ha sicuramente più possibilità di essere condiviso e, per tanto, di ricevere backlink.

In buona sostanza, quindi, le condivisioni sui social aumentano la visibilità ad un contenuto che, indirettamente, può essere un supporto per la SEO.

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